approfondiamo
Il Territorio di Monticiano
Il clichè vorrebbe che pensando alla Toscana ed alla provincia di Siena si pensasse a colline coronate di cipressi, casali di pietra e vigne. Beh non è solo così. Vi è una parte nascosta, vicina ma laterale al Grand Tour delle città d’arte Toscane, impregnata di natura e tradizione. Una fascia di territorio selvaggio, per lo più coperto da foreste, a cavallo di quella linea immaginaria che divide la Maremma dalla Toscana interna. Monticiano ne è il cuore pulsante. Una bassa densità di abitanti ed uno scarso, quasi assente, sfruttamento agricolo del territorio hanno permesso in questi ultimi anni al territorio di Monticiano di rifiorire, grazie anche alle Riserve Natrurali della Regione Toscana che lo circondano, tanto da divenire una vera e propria attrazione. Oramai possiamo affermare che lo stato di conservazione dell’ambiente è il vero valore aggiunto del territorio di questo piccolo comune, altrimenti dimenticato e decentrato rispetto alle rotte turistiche della massa. Ciò non vuol dire che a Monticiano non vi siano curiosità storiche ed importanti manufatti da visitare e vedere che spesso, come l’Eremo di Camerata, emergono dal fondo delle foreste, difficili da raggiungere se non con una rinvigorente passeggiata a piedi. Per un approfondimento sulle bellezze del Comune e descrizione del Paese e delle frazioni vi rimando al sito del Comune di Monticiano.
Un valore ancor più alto se si pensa che territori con questo stato di conservazione ed una così bassa pressione antropica, difficilmente si trovano immersi in un paesaggio collinare e lontani dalla montagna. A circa 350 metri sul livello del mare, il territorio di Monticiano si trova in una fascia mite, caratterizzata da una forte alternanza di ambienti diversi. Basta cambiare di versante, o scendere in una valle per passare dalla macchia mediterranea alla foresta boreale. Va da sé che questo territorio sia un vero paradiso per la biodiversità, la quale letteralmente si nutre di questa grande varietà di habitat e di ambienti, difatti non a caso il comune è stato eletto a sede del Museo della Biodiveristà, che è possibile visitare all’entrata del paese di Monticiano. Un paesaggio motivo di orgoglio per tutti gli abitanti, che sanno di condividere il proprio territorio con le innumerevoli specie che caratterizzano la nostra bella Regione Toscana, fornendo a quest’ultime un rifugio sicuro, in questo mondo in così veloce cambiamento, all’interno delle Riserve Naturali.
L’acqua è l’elemento fondamentale della vita e Monticiano per essere un comune mediterraneo, ne è ricco. Principalmente sono i suoi due fiumi, che fanno da confine naturale per chilometri, a contribuire a questa ricchezza: il fiume Merse ed il fiume Farma.
Questi corsi d’acqua hanno plasmato il territorio nei millenni, goccia dopo goccia, granello di sabbia dopo granello, ma hanno anche costituito insieme ai boschi sconfinati una delle risorse economiche più importanti delle comunità del passato. Infatti sembra che alcune infrastrutture dirute, volte alla canalizzazione ed al contenimento dell’acqua, risalgano addirittura ad epoca romana. Ma lungo il loro corso si trovano ancora i resti delle cosiddette Ruote (i molini) e delle chiuse atte a contenere la massa d’acqua per aumentarne l’energia potenziale. Quasi perfettamente integrati con i massi e le rocce del fiume, a causa del fluire dei secoli, questi resti sono spesso balneabili, come le molte altre anse e piscine formate dal divenire della corrente presenti naturalmente lungo i corsi d’acqua. A volte nascoste e lontane dalle vie di comunicazione, sono meta di escursionisti che vogliono godersi un bagno rinfrescante in acqua dolce. Tra i resti archeologici è sicuramente importante nominare il castello e le terme naturali di Petriolo sul Farma, da poco ristrutturate e sede di un museo e di un’antica locanda.
I fiumi essendo importanti per la vita sono anche la spina dorsale delle Riserve Naturali dell’Alto e del Basso Merse, e della Riserva Naturale del Farma.
Le Riserve Naturali che circondano il territorio del comune sono, oltre alle suddette riserve dell’Alto e Basso Merse e del Farma, le Riserve Naturali Provinciali della Pietra, Cornate e Fosini, e quelle Statali di Tocchi, Cornocchia e Belagaio. Questa è una costellazione di rifugi per la vita selvagga in cui si possono ammirare: scavate dai fiumi, le rocce più antiche della formazione Toscana (400 milioni di anni fa); popolazioni di specie relitte dell’ultimo glaciale come la Betulla, il Bosso, il Tasso e, per quanto riguarda la fauna, il Tritone Alpestre, un piccolo anfibio presente in Val di Farma con la sua popolazione più meridionale; ancora si ritrovano quelle specie vegetali che, grazie al fenomeno dell’inversione termica, vivono ad altezze sul livello del mare molto più basse del solito come il Faggio e l’Acero di Monte, anche a solo 200 metri di altitudine; specie rare come la Cerro-Sughera o distaccate dal loro areale di molti chilometri come la Digitale Appenninica, endemica dell’Appennino e della Corsica; ed ancora specie tipiche della macchia mediterranea come Leccio, Erica (ricercata per la produzione di pipe da fumo), Viburno, Fillirea e molte altre; una costellazione di aree protette in cui si ritrova una densità di ungulati, come Cinghiale, Daino e Capriolo, tra le più elevate del mondo occidentale ed il Lupo, alle loro calcagna con una popolazione sempre crescente, le cui tracce ed avvistamenti sono sempre più frequenti.
Una varietà di ambienti che spazia dai bui fondi ombrosi della valle del Farma a soli 200 m s.l.m. alla cima di rilievi delle Colline Metallifere, come le Cornate di Gerfalco, a più di 1000 m s.l.m.. Da cui è possibile, voltando lo sguardo, spaziare dalle cime innevate dell’Appennino alle isole dell’Arcipelago Toscano.
Tra le infrastrutture turistiche degne di nota del Comune di Monticiano, è doveroso citare la Rete Sentieri Monticiano (RSM). La rete di sentieri è perfettamente consultabile su internet sul sito del Comune di Monticiano, attraverso il link precedente, o scaricando l’app di navigazione gps FIEmaps, della Federazione Italiana Escursionismo, scaricabile da GooglePlay per android o su AppStore per iOS. Si possono scaricare le tracce gps e consultare una mappa, è anche possibile scaricare un libro in formato pdf o consultarlo direttamente sul browser, da questo link o sul sito del Comune di Monticiano. Si tratta di ben 48 percorsi per un totale di oltre 190 km, che sono stati ripuliti e segnati con apposite colorazioni bianco-rosse o giallo-blu a seconda che si tratti di un percorso principale o di un segmento di congiunzione. Inoltre è possibile scaricare su smartphone e portare con sè la descrizione del percorso. Ciò rappresenta un’infrastruttura di particolare importanza per sviluppare un tipo di turismo escursionista ed ambientalista, amante della storia e della vita all’aria aperta che trova il suo naturale approdo in un territorio come quello di Monticiano.
Finalmente merita una menzione la poderosa rovina dell’abbazia cistercense di San Galgano, a pochi chilometri dal paese di Monticiano. Famosa in tutto il mondo non necessita di presentazioni ed è un’ambita meta delle nostre passeggiate. Lo scheletro di un dinosauro medievale, il simbolo del potere della chiesa di Dio in terra, scoperchiata come le chiese irlandesi. Una trappola per l’immaginazione che viene trascinata, attraverso le botole della memoria, in quel medioevo fantastico radicato nell’immaginario di ognuno.